
Sono stati presentati i primi esiti dell’indagine di sieroprevalenza dell’infezione da SARS-Cov-2, condotta dall’ISTAT in collaborazione con il Ministero della Salute e la Croce Rossa Italiana (CRI).
I risultati, documentati in un report dell’ISTAT, sono stati illustrati durante una conferenza stampa congiunta lo scorso 3 agosto.
L’INDAGINE DI SIEROPREVALENZA
Lo studio, svolto tra il 25 maggio e il 15 luglio, ha lo scopo di stimare la percentuale di popolazione entrata in contatto con il virus negli scorsi mesi, per comprenderne la reale diffusione sul territorio italiano.
L’indagine si è basata sul contatto telefonico da parte della CRI dei soggetti facenti parte del campione prescelto, che sono stati sottoposti a test sierologici tramite prelievo di sangue venoso.
Ricordiamo che questo tipo di esame permette di rilevare la presenza di anticorpi nell’organismo, che è quindi indice di un avvenuto contatto con il virus; in questo modo, si può stimare anche la numerosità di persone che hanno contratto l’infezione in forma asintomatica.
È bene precisare che i risultati raccolti nel report sono provvisori e relativi a 64.660 prelievi, i cui esiti sono arrivati entro il 27 luglio. Nel campione sono rappresentati 2.000 Comuni italiani, stratificati per dimensione demografica, mentre gli individui sono stati estratti in base a sesso, età, regione di appartenenza e settore di occupazione lavorativa.
I PRINCIPALI RISULTATI
Il principale dato da evidenziare è il numero totale di soggetti con IgG positivo, ossia che hanno sviluppato anticorpi per SARS-Cov-2: la stima ottenuta è di 1 milione e 482 mila, il 2,5% dell’intera popolazione residente in famiglia (sono state infatti escluse le convivenze e le RSA, residenze sanitarie assistenziali). Questo dato è sei volte superiore al numero di contagi ufficiali riportati dalla Protezione Civile durante la pandemia.
La figura 1 mostra i tassi di sieroprevalenza per le varie Regioni italiane. Emerge una significativa variazione regionale: la Lombardia è la capofila, con un livello di sieroprevalenza del 7,5% e con ben 7 volte il tasso che si registra nelle Regioni del Sud, che hanno tutti valori inferiori all’1%. Si notano importanti differenze anche all’interno della stessa Regione: in Lombardia, le province più colpite, come Bergamo e Cremona, arrivano a tassi del 24% e 19%, ben oltre la media nazionale.

Infine, altri due dati degni di nota: in primis la percentuale di persone che hanno sviluppato anticorpi in seguito ad un contatto con persone contagiate da SARS-CoV-2, in particolare tra familiari conviventi (41,7%). Inoltre, quasi il 30% dei soggetti con anticorpi si è dichiarato asintomatico e ciò dimostra quanta parte della popolazione senza sintomi può alimentare la circolazione del virus.
Fonti:
- ISTAT: https://bit.ly/31ixT4J
- Ministero della Salute: https://bit.ly/39Z4TCV
- Conferenza stampa ISTAT – MinSal: https://bit.ly/39XAhSo